L’intelligenza artificiale porta a un stravolgimento di ogni quadro di riferimento, in ogni settore economico, sociale, culturale e ambientale della collettività. Le regole, le leggi e le formule per ogni ambito non valgono più: si modificano fino ad essere irriconoscibili. Le previsioni non si possono più fondare su nessun modello noto; non solo cambiano le quantità, ma cambia completamente anche il quadro delle qualità. Il tutto in un contesto internazionalmente profondamente interconnesso e secondo un sistema olistico.
Il dibattito politico, sociale e scientifico affronta, o almeno dovrebbe affrontare, queste tematiche con un approccio multidisciplinare ed interdisciplinare: stiamo per scoperchiare il vaso di Pandora, da cui potrebbero scaturire non solo venti di istruzione, ma anche venti di mutamento e rivoluzione.
Riflettendo sulla storia dell’uomo ci piace pensare che i mutamenti e quindi il progresso delle società umane non rispondano esclusivamente ad una logica economica, quanto alla forza della società e alle scelte etiche e morali, attraverso le quali è possibile controllare le forze dell’economia, imbrigliandole senza far perdere loro efficacia e indirizzandole attraverso dei limiti adeguati. Ciò tanto più all’interno di un sistema liberale e di mercato, i cui principi devono essere tutelati e le attività regolamentate per non cedere a forme di oligopolio e di mercati protetti a scapito di consumatori.
Affrontando tutti questi temi è fondamentale però inquadrarli anche nel quadro dello sviluppo locale, che per quanto ci concerne è quello di Torino, della sua area metropolitana e del Piemonte.
La nostra città e la nostra regione hanno già dimostrato in tempi recenti di poter giocare un ruolo di primo piano a livello nazionale ed europeo per lo sviluppo armonico di queste tecnologie, grazie a rodati istituti di eccellenza come il Politecnico e l’Università degli studi di Torino, ma anche attraverso nuovi istituti all’avanguardia come il nascente polo AI4Industry. In futuro il Piemonte potrebbe avere un ruolo di primo piano in Europa per lo sviluppo di intelligenze artificiali sempre più sofisticate: la partita si gioca qui ed ora, restare indietro in questo momento potrebbe essere un errore da rimpiangere per decenni.
Siamo tutti ben consci dunque che si tratti di un giro di boa fondamentale e fondante: intelligenza artificiale, Industria 6.0, la rivoluzione socioeconomica e la transizione digitale sono temi che sul nostro territorio avranno un effetto dirompente.
Ragionare su questi temi significa porre le basi necessarie per riuscire a trarne effetti positivi e mitigarne gli effetti negativi.
Ragionare significa attivare le migliori energie intellettuali, imprenditoriali, finanziarie, sociali e politiche per poter dare risposte di sistema attraverso le quali, nella piena autonomia libertà di ogni singolo, si possano sviluppare sinergie e collaborazioni nell’ottica di uno sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente.
Per farlo abbiamo deciso di fondare una nuova rivista: IATO (Intelligenza Artificiale TOrino) che mette al centro proprio queste nuove tecnologie per dialogare con tutti coloro che vorranno contribuire allo sviluppo del nostro territorio ora che ci troviamo davanti ad una vera e propria soluzione di continuità.
Andrea Araldi