Il 29 maggio segna una data storica per la scienza e la tecnologia italiane. Presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II è stato inaugurato il primo computer quantistico superconduttivo del Paese, risultato di anni di ricerca e collaborazione tra università, enti di ricerca e aziende. Questo traguardo posiziona l’Italia tra i protagonisti del calcolo quantistico a livello internazionale.
Il nuovo computer, dotato di un processore a 24 qubit, è ospitato all’interno del Dipartimento di Fisica “E. Pancini” dell’Università Federico II. Questo dispositivo sfrutta le proprietà della meccanica quantistica per effettuare calcoli che superano di gran lunga le capacità dei computer tradizionali.
“Questo processore è un miracolo della natura e dell’ingegno umano”, ha dichiarato Francesco Tafuri, docente dell’università e responsabile del centro di computazione quantistica superconduttiva. “Apre la strada a nuove applicazioni che potranno accelerare la soluzione di problemi attualmente irrisolvibili in settori come la medicina, la chimica, i materiali e l’intelligenza artificiale”.
Il computer quantistico napoletano avrà un impatto significativo anche sull’industria, stimolando lo sviluppo di nuovi prodotti e processi produttivi più efficienti. “L’obiettivo è quello di creare una filiera italiana del calcolo quantistico”, ha spiegato Tafuri, “in grado di soddisfare la domanda di hardware, software e competenze dedicate”. Questo progetto potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono affrontate le sfide tecnologiche e industriali, posizionando l’Italia come un centro di eccellenza nel settore del calcolo quantistico.
Il progetto del primo computer quantistico italiano è stato finanziato dal Centro Nazionale di Ricerca High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing (ICSC) con un contributo di 4,5 milioni di euro. “Questo è solo il primo passo”, ha sottolineato Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC. “L’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un leader nel calcolo quantistico, e noi continueremo a investire in ricerca e sviluppo per far sì che questo accada”.
Federico Mattei, Quantum Ambassador per IBM Italia, ha evidenziato l’importanza per l’Italia di investire nel settore del computer quantistico, sviluppando competenze e nuovi professionisti.
“Non esistono ancora programmatori e ingegneri di computer quantistici, ma serviranno e saranno fondamentali per non dipendere dai Paesi che si sono mossi per primi”, ha affermato Mattei. “Occorre, allo stesso tempo, sviluppare l’infrastruttura e la tecnologia nazionale. Su questo tema, IBM ha avviato collaborazioni con le principali università italiane. Inoltre, il governo italiano, nell’ambito del PNRR, ha costituito il centro HPC, Big Data e Quantum con oltre 300 milioni di euro per lo sviluppo delle competenze e delle infrastrutture in queste tecnologie”.
Il calcolo quantistico è ancora agli albori del suo sviluppo, ma il suo potenziale è immenso. Con questo nuovo computer, l’Italia mira a sfruttare le opportunità offerte in campi cruciali, dalla scienza all’industria. Entro la fine del 2024, il computer quantistico di Napoli sarà potenziato con un processore a 40 qubit, con i ricercatori impegnati a integrare il dispositivo con altre piattaforme quantistiche sviluppate in Italia.
Un computer quantistico utilizza i principi della meccanica quantistica per la computazione. Mentre i computer tradizionali utilizzano bit che possono essere 0 o 1, i computer quantistici utilizzano qubit che possono essere sia 0 che 1 contemporaneamente grazie al principio della sovrapposizione. Inoltre, sfruttano la proprietà dell’entanglement per eseguire calcoli molto più rapidamente. Questo non significa che i computer tradizionali diventeranno obsoleti; piuttosto, lavoreranno in sinergia con i computer quantistici, utilizzando la tecnologia più appropriata a seconda del tipo di algoritmo richiesto.
L’inaugurazione del primo computer quantistico superconduttivo in Italia rappresenta un passo avanti significativo per la scienza e la tecnologia del Paese. Questo progetto non solo posiziona l’Italia come un leader nel campo del calcolo quantistico, ma apre anche nuove opportunità per la ricerca e l’industria, gettando le basi per innovazioni future che potrebbero trasformare il nostro modo di vivere e lavorare.