A Torino, presso la sede della Fondazione italiana dedicata all’intelligenza artificiale, è stato avviato il percorso guidato dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per formulare il parere europeo sull’IA. Questo parere sarà approvato in seduta plenaria a Bruxelles il prossimo novembre.
Il primo incontro, focalizzato sull’ascolto, si è tenuto il 10 luglio 2024 presso la sede dell’Unione Industriali e ha visto la partecipazione di amministratori locali, rappresentanti delle imprese e dei sindacati. In collegamento da Roma, è intervenuto anche il presidente della Fondazione, Fabio Pamolli.
“Io sono il capodelegazione italiano al Comitato europeo delle Regioni: vuole dire – ha spiegato Cirio – che ho l’onore di rappresentare tutte le Regioni, i Comuni, i Consigli regionali e i Comuni d’Italia. In questa veste sono stato incaricato di redigere il parere dell’intelligenza artificiale al livello europeo, che andremo ad approvare nella seduta plenaria di novembre e che presenterò in Finlandia in ottobre. Il tema è come le Regioni europee e gli enti locali europei vedono l’intelligenza artificiale, tra opportunità, rischi e valori etici. Tutti aspetti importanti per i quali bisogna ascoltare, e oggi è appunto una giornata di ascolto. Ma è soprattutto una giornata che testimonia come il Piemonte sia protagonista anche nell’intelligenza artificiale e negli investimenti: Silicon Box ha deciso di investire in Piemonte, dove arriveranno 1.600 posti di lavoro completamente nuovi per produrre microchip che non sono altro che la benzina dell’IA. Tutto questo si sta concretizzando e si vedrà nei rimbalzi positivi di Pil e occupazione, dati che sono entrambi in costante aumento”.
Nel frattempo, l’assessore Matteo Marnati ha annunciato che il Piemonte sta per istituire un comitato incaricato di creare una “sorta di Costituzione,” ovvero il quadro normativo che regolerà l’intelligenza artificiale nella regione.
Marnati, che tra le sue deleghe include l’intelligenza artificiale, ha spiegato che il comitato sarà composto da esperti di etica e rappresentanti del mondo economico e accademico.
“C’è un aspetto etico da affrontare. C’è il timore delle persone rispetto a quello che succederà, per esempio sul fronte dei posti di lavoro. Quindi noi dobbiamo innanzitutto capire dove vogliamo arrivare, e poi come arrivarci. Dobbiamo governare questa crescita: ho quindi pensato a creare un comitato per costruire una sorta di Costituzione dell’uso delle tecnologie in Piemonte. L’obiettivo è evitare il rischio che questo fenomeno, che vedrà grandi trasformazioni e che già incide per quanto riguarda la Pubblica amministrazione su quasi il 100% dei rapporti con i cittadini, cresca in modo disordinato. Fare questo dovrebbe permettere a chi decide di investire nel settore di avere una strada già definita”.