Il 19 luglio 2024 è stato un venerdì nero globale, un crash dovuto ad un bug di sistema che si è propagato come un virus e ha bloccato i trasporti, gli scambi e le connessioni. Si sono scatenati i complottisti che ci hanno visto l’inizio di una terza guerra mondiale, o un attacco informatico lanciato dalle élite globali per una nuova strategia dell tensione. O ancora una dimostrazione di forza delle nuove mafie sempre più attratte dal valore del dato e dalla vulnerabilità dei sistemi di archiviazione.

In realtà, dietro il collasso di venerdì più che un complotto si è verificato un problema nei sistemi operativi Windows di Microsoft, causato da un aggiornamento di un programma per la sicurezza informatica gestito e fornito da CrowdStrike. A detta egli esperti, un classico “effetto farfalla”, in cui sistemi informatici diversi ma interdipendenti vanno in conflitto se l’aggiornamento di uno di questi è incompatibile con l’altro che gli è interconnesso. È il caso degli antivirus o dei sistemi di cybersecurity. L’esito è quello che abbiamo visto.

Probabile che i prossimi conflitti saranno anche “guerre” cibernetiche, ma per ora siamo di fronte ad un bug, che ha fatto saltare internet in tutto il mondo e che ha mostrato chiaramente la vulnerabilità di una rete la cui capacità di connessione è, allo stesso tempo, il motivo della sua forza e della sua debolezza.