Oltre 180 speaker provenienti da più di 15 Paesi per la tech conference d’eccellenza in Italia. Oltre 1.600 partecipanti alle masterclass professionali gratuite, 10.600 incontri tramite l’app di networking e più di 50 side events sparsi in tutta Torino. Questi i numeri record dell’Italian Tech Week 2024, che ha appena chiuso i battenti alle OGR di Torino, segnando una delle edizioni più memorabili nella storia dell’evento.

Anche quest’anno, l’Italian Tech Week, la principale conferenza tecnologica italiana, ha riunito le menti più brillanti dell’ecosistema tecnologico globale per discutere di innovazione e tendenze future. Startup, venture capital, aziende all’avanguardia e change-makers di tutto il mondo si danno ormai appuntamento qui per ispirarsi e collaborare, con l’obiettivo di sviluppare l’ecosistema tecnologico globale partendo dall’Italia.

Vediamo ora gli interventi più significativi di settembre 2024. Uno dei momenti più rilevanti dell’edizione 2024 è stata la presentazione di AI4I – Artificial Intelligence for Industry, il nuovo Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale dell’Industria, con sede a Torino. Il presidente della fondazione AI4I, Fabio Pammolli, ha illustrato la sua visione per l’industria italiana, sottolineando i futuri piani e investimenti volti a sviluppare l’IA nel panorama industriale italiano. L’obiettivo di AI4I è infatti guidare l’innovazione tecnologica nel settore industriale attraverso l’intelligenza artificiale, consolidando l’Italia come leader europeo in questo campo.

Un altro contributo significativo è arrivato da Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che ha offerto una riflessione approfondita sulle competenze necessarie per l’innovazione nell’era dell’AI. Nel suo intervento, ha discusso il progetto “Italia 5.0” e ha delineato le competenze che, a suo avviso, saranno fondamentali per alimentare lo sviluppo tecnologico del Paese, condividendo anche approfondimenti sul futuro dell’innovazione in Italia e nell’UE.

Tra i contributi internazionali, spicca quello di Arthur Mensch, co-founder e CEO di Mistral AI, la big tech francese, che ha ribadito l’importanza di sviluppare intelligenze artificiali europee. “La nostra cultura è diversa da quella americana” ha affermato, sottolineando come la tecnologia AI crei contenuti che inevitabilmente influenzano la cultura. Mensch ha quindi concluso il suo intervento evidenziando la necessità di un approccio autonomo e culturalmente consapevole nello sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa: “Un’alternativa europea all’AI delle big tech è possibile“.

Uno dei momenti più attesi dell’evento è stato il dialogo tra Sam Altman, CEO di OpenAI, e John Elkann, CEO di Exor e presidente di Ferrari e Stellantis. Durante il confronto, che ha attratto oltre 8.000 persone, Altman ha elogiato il potenziale dell’Italia nel settore tecnologico, sottolineando che “c’è un’incredibile dose di talento, storia e capacità industriale in Italia. L’ecosistema delle startup ha bisogno di ulteriori risorse, ma lo spirito giusto c’è ed è qui”. L’incontro ha rappresentato una delle tante opportunità per i talenti italiani di confrontarsi con i principali investitori e venture capitalist, sia nazionali che internazionali, creando connessioni fondamentali per lo sviluppo del panorama tecnologico del Paese.

Sebbene Altman si sia dimostrato molto ottimista, va ricordato anche che il fenomeno dei cosiddetti cervelli in fuga è in costante crescita. Tra il 2012 e il 2021 gli italiani espatriati sono stati più di un milione, di cui circa 1 quarto in possesso di laurea, secondo le rilevazioni Istat. La differenza tra i rimpatri e gli espatri dei giovani laureati è costantemente negativa e restituisce una perdita complessiva per l’intero periodo di oltre 79mila giovani laureati, principalmente diretti verso Paesi dell’Unione Europea. Insomma, se come dice Alman l’Italia è terra fertile a livello tecnologico, occorre investire di più sui giovani e offrire loro reali opportunità lavorative.