«Ci serve un Cern europeo sull’intelligenza artificiale, non tanti centri ricerca locali come succede ora a Torino. Se non ci muoviamo a livello comunitario rischiamo di diventare in pochi anni un Paese in via di sviluppo».
Questa è la dichiarazione di Mario Rasetti, Professore Emerito di Fisica Teorica presso il Politecnico di Torino, dove ha fondato e diretto per molti anni la Scuola di Dottorato. Per lungo tempo alla guida di Isi Foundation, il prestigioso centro di ricerca sui big data sostenuto da Fondazione Crt, Rasetti oggi contribuisce con la sua esperienza al comitato scientifico di CentAi, il centro di Intesa Sanpaolo dedicato all’intelligenza artificiale applicata al settore finanziario.
«Dieci anni fa all’Isi eravamo come Open Ai di Sam Altman, 50 ricercatori noi e 50 loro. La differenza l’ha fatta Microsoft che ha dato ad Altman 400 milioni e lui ha sviluppato ChatGpt. Ora hanno lanciato un piano da 7 mila miliardi, tre volte il Pil italiano. Così non possiamo competere».
Rasetti, figura di spicco nel mondo accademico e scientifico, invita a investire sull’IA e ad attuare una politica comune che possa risolvere la frammentazione e dispersione creatasi sul territorio torinese. A questo discorso si aggiunge il tema della fuga di cervelli: «vedo derive pericolose: tre anni fa quando era a capo di Isi Foundation abbiamo perso due bravi ricercatori con una telefonata dagli Stati Uniti. Google ha offerto a questi giovani di 27-28 anni in post-dottorato di 350 mila dollari di salario annuale. Ricapitolando: non abbiamo la grande industria e rischiamo di perdere tutti i talenti».
L’intelligenza artificiale rappresenta un cambiamento di paradigma destinato a trasformare profondamente la nostra società. Tuttavia, limitarsi al ruolo di semplici consumatori finali pone un rischio significativo, anche per il nostro sistema industriale. Secondo Rasetti, molto probabilmente non arriveremo mai a sviluppare un’IA capace di replicare integralmente il cervello umano: per quanto rivoluzionaria, l’IA resterà uno strumento pratico. La vera sfida risiede nella gestione dei dati, perché chi controllerà queste informazioni avrà il potere di influenzare il mondo e guidare l’economia globale.