Creato per avvicinare l’Europa alle sue comunità locali e rafforzare la democrazia, il Comitato europeo delle Regioni (CdR) ha aperto la discussione sull’utilizzo dell’IA nella pubblica amministrazione. Ad affrontare l’argomento è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

L’intelligenza artificiale – spiega Cirio a margine dei lavori della Commissione politica-economica – ci può dare grandi prospettive, soprattutto in termini di crescita industriale e in termini di abbattimento della burocrazia e di tempi di attesa delle persone che si rivolgono alle regioni e ai comuni in tutta Europa.

Gli enti della Pubblica Amministrazione italiana stanno intensificando gli sforzi per elevare il livello della trasformazione digitale, investendo in intelligenza artificiale (anche generativa), cybersicurezza, data center e risorse umane. L’obiettivo è uno sviluppo digitale sostenibile che possa ampliare l’uso delle tecnologie a beneficio sia dei dipendenti sia dei cittadini, riducendo al contempo gli impatti sulla sicurezza, l’etica e i posti di lavoro. Le iniziative si stanno moltiplicando in tutto il Paese, dal Piemonte al Trentino-Alto Adige, dalle Marche al Friuli Venezia-Giulia, con oltre 200 milioni di euro complessivamente impegnati (tra quelli già spesi e quelli pianificati) per investimenti in innovazione intelligente e sostenibile.

“Il Piemonte è già sede della Fondazione italiana per l’intelligenza artificiale”, ha aggiunto Cirio, rivendicando per la Regione il ruolo di “capitale dell’intelligenza artificiale in Italia”. In questo discorso, non bisogna dimenticare però che “ci vuole cautela”: occorre tener conto del personale della Pubblica Amministrazione, poiché la transizione digitale potrebbe comportare la perdita di posti di lavoro. È quindi essenziale pianificare una transizione che consenta di ricollocare il personale esistente e formare i nuovi dipendenti, affinché possano utilizzare efficacemente le nuove tecnologie.