Immagina il figlio di un dipendente Fiat, che lascia Torino per inseguire l’avventura nella Silicon Valley, attratto dalla rivoluzione informatica e dalle nuove tecnologie che stanno cambiando il mondo. Dopo alcuni anni, osserva quel figlio della Fiat che vede la sua startup decollare grazie al sostegno e al finanziamento di Gianni Agnelli, il nipote del fondatore della Fiat. Questa è la storia di Jet HR, una startup che mira a semplificare il mondo del lavoro combattendo la burocrazia, e che in appena un anno ha raggiunto un valore di un milione di euro. Scopriamola insieme.
Il protagonista è Marco Ogliengo, 37 anni, che prima di lanciare Jet HR aveva già fondato ProntoPro, vantando una exit di successo rara nel panorama italiano. Nato a Torino, primo di quattro figli, Marco ha trascorso la giovinezza spostandosi con il lavoro del padre, inclusa una tappa a Chicago, sede dell’allora Fiat Chrysler. Dopo anni passati tra la Silicon Valley, Inghilterra e Germania, Marco è tornato in Italia, precisamente a Parma, due anni fa. È lì che, insieme al socio Francesco Scalambrino, ha avuto l’idea di Jet HR.
La missione di Jet HR è sburocratizzare il mondo del lavoro, automatizzando processi come la gestione delle buste paga e i rapporti con la pubblica amministrazione, attraverso una piattaforma informatica nativa. Questo progetto ha attirato l’interesse di Exor Ventures, il ramo investimenti della Exor guidata da John Elkann, che ha investito e attratto altre realtà importanti.
Tra gli investitori principali ci sono Alberto Dalmasso, CEO dell’unicorno Satispay (anch’esso made in Piemonte), Max Ciociola di Musixmatch, Luca Ferrari di Bending Spoons, Luca Foresti di Santagostino, Diego Piacentini (ex top manager di Apple e Amazon), Matteo Pichi di Poke House e Giorgio Tinacci di Casavo. Al pre-round seed, incontri di presentazione per lanciare idee in cerca di finanziatori, hanno partecipato anche diversi fondi di venture capital, tra cui il Club degli Investitori. In quell’occasione, Jet HR ha stabilito il primato italiano di raccolta fondi, con oltre 4,7 milioni di euro.
A distanza di un anno, Jet HR vanta un portafoglio di 200 clienti, tra cui società quotate in Borsa, piccole e medie imprese e startup tecnologiche, gestendo 10 milioni di euro di stipendi mensili. Partita con una previsione di uno staff di venticinque dipendenti, la società ha praticamente raddoppiato il personale. In soli dieci mesi, ha registrato un annual recurring revenue (ARR) di 1 milione di euro, posizionandosi tra il 10% delle società software al mondo con la crescita più rapida. L’obiettivo per il secondo semestre è raddoppiare le imprese servite, puntando a incrementare i guadagni e a diventare il prossimo unicorno italiano, seguendo le orme di Satispay.