Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, e Mark Zuckerberg, co-fondatore e CEO di Meta, hanno recentemente pubblicato una lettera aperta all’Unione Europea, esclusiva dell’Economist, in cui esprimono preoccupazione per il futuro dell’Europa nel campo dell’intelligenza artificiale open source. I due leader tecnologici avvertono che l’UE rischia di rimanere indietro a causa di una regolamentazione complessa e incoerente.

Ek e Zuckerberg, chiaramente interessati a promuovere un quadro normativo meno rigido per l’IA in Europa, sollevano un tema di riflessione importante: il timore che il Vecchio Continente possa essere escluso da quella che è probabilmente l’innovazione tecnologica più significativa degli ultimi decenni, con conseguenze per i cittadini europei.

Nel loro intervento, sottolineano che

l’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare la produttività umana globale, accelerare il progresso scientifico e aggiungere migliaia di miliardi di dollari all’economia mondiale.

Tuttavia, esprimono preoccupazioni riguardo al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE, che secondo loro sta creando “ritardi e incertezze”. Ritengono che l’Europa debba semplificare e armonizzare le normative, facilitare la crescita di grandi aziende e migliorare la capacità di trattenere i talenti, poiché molte delle migliori menti nel campo dell’IA stanno già scegliendo di lavorare fuori dal continente.